IMPIANTI DI COGENERAZIONE PER SIOT - TAL

IMPIANTI DI COGENERAZIONE

Tra agosto 2021 e febbraio 2022 SIOT ha presentato alla Regione Friuli Venezia Giulia, ente competente in materia, richiesta di Autorizzazione Unica per l’installazione di quattro impianti di cogenerazione, realizzati dalla società EnerProject, al fine di aumentare sensibilmente la propria efficienza energetica e rendere l’Oleodotto Transalpino potenzialmente autonomo nella produzione di energia elettrica necessaria al proprio funzionamento.

Gli impianti di cogenerazione – a basso impatto ambientale e con livelli di emissioni ben al di sotto di quelli previsti dalle norme vigenti – sono indicati come fattori strategici dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica: SIOT-TAL ha scelto questa tecnologia, in quanto rappresenta la migliore strategia per ridurre il proprio impatto complessivo, diminuendo in maniera sensibile il consumo di energia. Ulteriore aspetto riguarda la gestione in proprio della produzione elettrica, che seguirà le effettive necessità dell’impianto, a vantaggio dell’efficienza energetica e quindi con minori emissioni di CO2.

I cogeneratori scelti sono di ultima generazione, di ridotte dimensioni, progettati per essere inseriti nei contesti già esistenti, senza alcun ulteriore consumo di suolo, a San Dorligo della Valle, Cavazzo Carnico, Reana del Rojale e Paluzza.

Gli impianti di cogenerazione trasformano il combustibile in energia elettrica e calore, saranno alimentati in una prima fase a metano per passare poi, in una fase successiva, al biometano, una fonte di energia rinnovabile e programmabile derivata da biomasse agricole, scarti della filiera agroalimentare e rifiuti organici urbani.

L’energia elettrica andrà ad alimentare le pompe che imprimono al greggio “la spinta” per spostarsi all’interno della condotta, mentre il calore prodotto verrà utilizzato per scaldare acqua che, a sua volta, permetterà di alzare la temperatura del greggio, rendendolo così meno viscoso per farlo meglio scorrere all’interno della condotta stessa, diminuendo la quantità di energia necessaria all’intero sistema.

È opportuno inoltre sottolineare che il calore utilizzato dagli impianti circola all’interno di un circuito chiuso: non vi è quindi nessun tipo di scarico di acqua nell’ambiente.

Con la autonoma generazione di energia elettrica – in particolare negli impianti montani – SIOT-TAL si proteggerà anche da eventuali black-out (come accaduto ad esempio in occasione della Tempesta Vaia del 2019) garantendo maggiore sicurezza nella gestione dell’impianto e potendo mettere a disposizione della comunità una sorgente di elettricità prodotta sul posto in caso di necessità.

Nel suo complesso questo progetto ridurrà le emissioni in atmosfera dovute al funzionamento dell’infrastruttura dell’Oleodotto Transalpino.

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