IMPIANTI DI COGENERAZIONE PER SIOT - TAL

Ci sono rischi nella fase di riscaldamento del greggio?

No, non c’è nessun rischio: il riscaldamento è di pochi gradi centigradi e avviene all’interno di una struttura, uno scambiatore, che funziona con acqua calda in un circuito chiuso, l’acqua rimane all’interno dell’impianto e non viene immessa nell’ambiente.

Le centrali di cogenerazione son pericolose?

I cogeneratori sono impianti sicuri, sottoposti a precise e stringenti norme. I progetti sono soggetti a valutazione da parte dei competenti comandi locali dei VVF. Inoltre, operando all’interno dei siti SIOT, devono rispettare le ulteriori e ancor più stringenti misure di sicurezza previste dalla società e dal Gruppo TAL.

Impatteranno sul territorio le condotte per portare il gas?

Positivamente: laddove non sia al momento presente il metano, l’opera di infrastrutturazione necessaria a portarlo sarà a carico del progetto SIOT e beneficerà le comunità locali.

Quanto gas consumerete?

Ognuno dei cogeneratori che verranno installati consumerà circa 60GWh di metano all’anno. Il metano totale utilizzato dai cogeneratori sarà comunque inferiore a quanto attualmente consumato per produrre la medesima quantità di energia elettrica.

Perchè non usate eolico e solare?

“Per due ragioni: la prima è che sono fonti energetiche cosiddette non programmabili: la produzione elettrica di questi impianti non è garantita in continuità ma è soggetta a fattori variabili e imprevedibili (vento e irraggiamento solare); vanno necessariamente integrate con fonti programmabili.
La seconda è l’impatto che avrebbero: per ottenere la stessa quantità di energia sarebbero necessari 100 ettari di pannelli solari o decine di pale eoliche alte oltre 100 metri.”

Ci sono ricadute occupazionali per il territorio?

Si: questo progetto garantirà la creazione di diversi posti di lavoro sul territorio regionale.

Perché a Cavazzo Carnico non vi collegate alla vicina centrale A2A?

Gli impianti SIOT sono e resteranno normalmente collegati alla rete elettrica a cui è collegata anche la centrale A2A di Somplago. La centrale di Somplago immette la propria produzione nella rete elettrica nazionale dalla quale SIOT attinge: la vicinanza geografica tra i due impianti a livello tecnico non corrisponde a una possibilità di collegamento diretto.

FAQ

In cosa consiste il progetto?

Verranno installati impianti di cogenerazione ad elevata efficienza, alimentati in una prima fase a metano e in seguito a biometano. I cogeneratori trasformano il combustibile in energia elettrica e calore. L’energia elettrica andrà ad alimentare le pompe che imprimono al greggio “la spinta” per spostarsi all’interno della condotta, mentre il calore prodotto verrà utilizzato per alzare la temperatura del greggio stesso che, diventando così meno viscoso, “scorrerà” meglio all’interno dell’oleodotto, diminuendo la quantità di energia necessaria all’intero sistema.

Perché avete scelto questa tecnologia?

Perché è la soluzione migliore in termini tecnici, ambientali ed economici. Gli impianti di cogenerazione sono considerati elementi essenziali per garantire la transizione energetica e permettono da subito di diminuire le emissioni. Grazie allo sviluppo del bio-metano, potranno svolgere il loro ruolo in modo ancora più incisivo.

Che cosa cambia se passate dalla rete elettrica al metano?

Questo sistema, indipendentemente dalla fonte energetica, consuma meno energia e taglia le dispersioni insite nel trasporto: questo è un bene per l’ambiente. Il secondo importante tema è che in futuro l’impianto potrà essere alimentato a biometano, una fonte energetica ancora più sostenibile: con questo sistema inoltre aumentiamo il numero di fornitori potenziali. Il terzo punto è che il ricorso al gas metano è considerato fondamentale, sia a livello dell’Unione Europea sia a livello italiano, per garantire la transizione energetica.

Perchè la scelta del gas in un momento in cui l’Europa si sta ponendo l’obiettivo di ridurre il ricorso alla fornitura dalla Russia?

Il metano è indicato come una fonte energetica necessaria alla transizione energetica dall’Unione Europea. La situazione geopolitica attuale non ha modificato questo indirizzo poichè l’approvvigionamento può essere garantito anche da altri Paesi.

Il nuovo impianto inquinerà?

Tutte le emissioni saranno ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge. Le norme italiane sono molto restrittive proprio per spingere a realizzare impianti come questi che vadano a produrre emissioni minori rispetto alle alternative esistenti e attualmente in uso. Inoltre, grazie al risparmio energetico, si ha una generale diminuziopne delle emissioni climalteranti.

Ci sarà inquinamento acustico?

No. I cogeneratori saranno alloggiati all’interno di strutture insonorizzate, in modo da non causare un impatto acustico significativo.

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