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13/09/2021

Präsentation der Barcolana in Wien

Alberto Locatelli

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OLEODOTTO TAL: OLTRE 37 MILIONI DI TONNELLATE DI GREGGIO TRASPORTATE NEL 2022
20.01.2023

OLEODOTTO TAL: OLTRE 37 MILIONI DI TONNELLATE DI GREGGIO TRASPORTATE NEL 2022

federico@prandicom.it Notizie, Notizie Italia

Trieste, 19 gennaio 2023. È sostanzialmente stabile il volume di greggio sbarcato al Terminale Marino di Trieste e trasportato da SIOT-TAL tramite l’Oleodotto Transalpino. Nel 2022 sono transitati 37,2 milioni di tonnellate di petrolio, una cifra in linea con quella dell’anno precedente. Le petroliere che hanno attraccato al Terminale Marino nel corso dell’anno sono state 402.

Sull’andamento dei traffici di greggio ha pesantemente influito la ridotta operatività della raffineria austriaca servita dall’oleodotto TAL, Schwechat, dove il 3 giugno si è verificato un incidente meccanico al termine di una fase di manutenzione programmata che aveva interessato l’impianto a partire dal 19 aprile 2022. La raffineria è tornata alla piena operatività soltanto il 7 ottobre.

“Possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto – il commento di Alessio Lilli, Presidente della Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino – abbiamo garantito una piena operatività dei nostri impianti nel corso dell’anno senza interruzioni o imprevisti. L’andamento dei traffici del primo semestre era superiore allo stesso periodo del 2021, tanto da farci stimare di chiudere l’anno tornando ai livelli di trasportato antecedenti la pandemia. La riduzione della domanda, nel secondo semestre, da parte della raffineria austriaca, dovuta al suo prolungato fuori servizio per motivi tecnici, è stimabile in circa due milioni di tonnellate ed è uno dei principali fattori che ha contribuito ad abbassare il dato finale”. 

Per quanto riguarda l’origine dei greggi trasportati, il principale Paese di provenienza rimane il Kazakistan con il 30% del petrolio arrivato alla SIOT, seguito da Libia (14%), Azerbaigian (11 %), USA (11 %) e Iraq (10 %). Nel corso del 2022 SIOT-TAL ha ricevuto greggio proveniente da 22 Paesi.

Non hanno invece avuto un impatto sull’operatività SIOT – TAL le sanzioni verso il petrolio russo dovute al conflitto in Ucraina. Queste sono entrate in piena effettività solo nell’ultima parte dell’anno e gli approvvigionamenti di greggio russo verso le raffinerie servite dall’Oleodotto sono sempre stati marginali.

“Com’era prevedibile le sanzioni verso la Russia non hanno influito sui volumi di greggio movimentati in Nord Adriatico – aggiunge Lilli – il mercato petrolifero è estremamente resiliente e capace di adattarsi velocemente ai repentini cambiamenti geopolitici”.

TAL: investimenti infrastrutturali per 100 milioni. In Italia 58, a Trieste 30
28.12.2022

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federico@prandicom.it Notizie, Notizie Italia

Trieste – 8 dicembre 2022. Investimenti per oltre 100 milioni di euro entro il 2024 con l’obiettivo di mantenere il massimo livello di integrità ed efficienza dell’infrastruttura, sono stati approvati dal Gruppo TAL nell’ultima riunione del Comitato di Coordinamento degli azionisti.

Ad annunciarlo ieri, nel corso dell’incontro con gli stakeholder istituzionali a Trieste, il General Manager del Gruppo TAL Alessio Lilli, che ha specificato che circa 58 milioni del budget complessivo verranno dedicati alla parte italiana dell’Oleodotto Transalpino gestito dalla Siot, e di questi oltre il 50% saranno destinati alle infrastrutture presenti a Trieste, tra Terminale Marino e Parco Serbatoi.

“Si tratta – ha commentato Alessio Lilli, che ricopre anche il ruolo di Presidente della Siot – del più consistente investimento sull’infrastruttura programmato dalla Siot dopo la realizzazione stessa del tratto italiano dell’oleodotto transalpino”. L’infrastruttura che parte da Trieste e provvede al trasferimento di crude oil nelle raffinerie di Germania, Austria e Repubblica Ceca sta svolgendo un ruolo centrale, a livello europeo, nell’ambito della attuale gestione energetica, rivoluzionata a seguito delle misure e sanzioni conseguenti il conflitto russo-ucraino.
Il budget approvato per il potenziamento infrastrutturale a Trieste e in Italia punta innanzitutto al mantenimento della ottimale efficienza, ma Siot guarda anche al lungo periodo nel settore della ricerca e sviluppo. Risale infatti al 6 ottobre scorso la firma del Memorandum of Understanding sul tema della comunicazione quantistica con QTI, una spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che si occupa di tecnologia quantistica, e Telsy, società del Gruppo Tim, per la realizzazione di un sistema di cybersecurity fondato sulla fisica quantistica.

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Trieste, 19 gennaio 2023. È sostanzialmente stabile il volume di greggio sbarcato al Terminale Marino di Trieste e trasportato da SIOT-TAL tramite l’Oleodotto Transalpino. Nel 2022 sono transitati 37,2 milioni di tonnellate di petrolio, una cifra in linea con quella dell’anno precedente. Le petroliere che hanno attraccato al Terminale Marino nel corso dell’anno sono state 402.

Sull’andamento dei traffici di greggio ha pesantemente influito la ridotta operatività della raffineria austriaca servita dall’oleodotto TAL, Schwechat, dove il 3 giugno si è verificato un incidente meccanico al termine di una fase di manutenzione programmata che aveva interessato l’impianto a partire dal 19 aprile 2022. La raffineria è tornata alla piena operatività soltanto il 7 ottobre.

“Possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto – il commento di Alessio Lilli, Presidente della Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino – abbiamo garantito una piena operatività dei nostri impianti nel corso dell’anno senza interruzioni o imprevisti. L’andamento dei traffici del primo semestre era superiore allo stesso periodo del 2021, tanto da farci stimare di chiudere l’anno tornando ai livelli di trasportato antecedenti la pandemia. La riduzione della domanda, nel secondo semestre, da parte della raffineria austriaca, dovuta al suo prolungato fuori servizio per motivi tecnici, è stimabile in circa due milioni di tonnellate ed è uno dei principali fattori che ha contribuito ad abbassare il dato finale”. 

Per quanto riguarda l’origine dei greggi trasportati, il principale Paese di provenienza rimane il Kazakistan con il 30% del petrolio arrivato alla SIOT, seguito da Libia (14%), Azerbaigian (11 %), USA (11 %) e Iraq (10 %). Nel corso del 2022 SIOT-TAL ha ricevuto greggio proveniente da 22 Paesi.

Non hanno invece avuto un impatto sull’operatività SIOT – TAL le sanzioni verso il petrolio russo dovute al conflitto in Ucraina. Queste sono entrate in piena effettività solo nell’ultima parte dell’anno e gli approvvigionamenti di greggio russo verso le raffinerie servite dall’Oleodotto sono sempre stati marginali.

“Com’era prevedibile le sanzioni verso la Russia non hanno influito sui volumi di greggio movimentati in Nord Adriatico – aggiunge Lilli – il mercato petrolifero è estremamente resiliente e capace di adattarsi velocemente ai repentini cambiamenti geopolitici”.

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Ad annunciarlo ieri, nel corso dell’incontro con gli stakeholder istituzionali a Trieste, il General Manager del Gruppo TAL Alessio Lilli, che ha specificato che circa 58 milioni del budget complessivo verranno dedicati alla parte italiana dell’Oleodotto Transalpino gestito dalla Siot, e di questi oltre il 50% saranno destinati alle infrastrutture presenti a Trieste, tra Terminale Marino e Parco Serbatoi.

“Si tratta – ha commentato Alessio Lilli, che ricopre anche il ruolo di Presidente della Siot – del più consistente investimento sull’infrastruttura programmato dalla Siot dopo la realizzazione stessa del tratto italiano dell’oleodotto transalpino”. L’infrastruttura che parte da Trieste e provvede al trasferimento di crude oil nelle raffinerie di Germania, Austria e Repubblica Ceca sta svolgendo un ruolo centrale, a livello europeo, nell’ambito della attuale gestione energetica, rivoluzionata a seguito delle misure e sanzioni conseguenti il conflitto russo-ucraino.
Il budget approvato per il potenziamento infrastrutturale a Trieste e in Italia punta innanzitutto al mantenimento della ottimale efficienza, ma Siot guarda anche al lungo periodo nel settore della ricerca e sviluppo. Risale infatti al 6 ottobre scorso la firma del Memorandum of Understanding sul tema della comunicazione quantistica con QTI, una spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che si occupa di tecnologia quantistica, e Telsy, società del Gruppo Tim, per la realizzazione di un sistema di cybersecurity fondato sulla fisica quantistica.

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Sull’andamento dei traffici di greggio ha pesantemente influito la ridotta operatività della raffineria austriaca servita dall’oleodotto TAL, Schwechat, dove il 3 giugno si è verificato un incidente meccanico al termine di una fase di manutenzione programmata che aveva interessato l’impianto a partire dal 19 aprile 2022. La raffineria è tornata alla piena operatività soltanto il 7 ottobre.

“Possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto – il commento di Alessio Lilli, Presidente della Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino – abbiamo garantito una piena operatività dei nostri impianti nel corso dell’anno senza interruzioni o imprevisti. L’andamento dei traffici del primo semestre era superiore allo stesso periodo del 2021, tanto da farci stimare di chiudere l’anno tornando ai livelli di trasportato antecedenti la pandemia. La riduzione della domanda, nel secondo semestre, da parte della raffineria austriaca, dovuta al suo prolungato fuori servizio per motivi tecnici, è stimabile in circa due milioni di tonnellate ed è uno dei principali fattori che ha contribuito ad abbassare il dato finale”. 

Per quanto riguarda l’origine dei greggi trasportati, il principale Paese di provenienza rimane il Kazakistan con il 30% del petrolio arrivato alla SIOT, seguito da Libia (14%), Azerbaigian (11 %), USA (11 %) e Iraq (10 %). Nel corso del 2022 SIOT-TAL ha ricevuto greggio proveniente da 22 Paesi.

Non hanno invece avuto un impatto sull’operatività SIOT – TAL le sanzioni verso il petrolio russo dovute al conflitto in Ucraina. Queste sono entrate in piena effettività solo nell’ultima parte dell’anno e gli approvvigionamenti di greggio russo verso le raffinerie servite dall’Oleodotto sono sempre stati marginali.

“Com’era prevedibile le sanzioni verso la Russia non hanno influito sui volumi di greggio movimentati in Nord Adriatico – aggiunge Lilli – il mercato petrolifero è estremamente resiliente e capace di adattarsi velocemente ai repentini cambiamenti geopolitici”.

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Ad annunciarlo ieri, nel corso dell’incontro con gli stakeholder istituzionali a Trieste, il General Manager del Gruppo TAL Alessio Lilli, che ha specificato che circa 58 milioni del budget complessivo verranno dedicati alla parte italiana dell’Oleodotto Transalpino gestito dalla Siot, e di questi oltre il 50% saranno destinati alle infrastrutture presenti a Trieste, tra Terminale Marino e Parco Serbatoi.

“Si tratta – ha commentato Alessio Lilli, che ricopre anche il ruolo di Presidente della Siot – del più consistente investimento sull’infrastruttura programmato dalla Siot dopo la realizzazione stessa del tratto italiano dell’oleodotto transalpino”. L’infrastruttura che parte da Trieste e provvede al trasferimento di crude oil nelle raffinerie di Germania, Austria e Repubblica Ceca sta svolgendo un ruolo centrale, a livello europeo, nell’ambito della attuale gestione energetica, rivoluzionata a seguito delle misure e sanzioni conseguenti il conflitto russo-ucraino.
Il budget approvato per il potenziamento infrastrutturale a Trieste e in Italia punta innanzitutto al mantenimento della ottimale efficienza, ma Siot guarda anche al lungo periodo nel settore della ricerca e sviluppo. Risale infatti al 6 ottobre scorso la firma del Memorandum of Understanding sul tema della comunicazione quantistica con QTI, una spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che si occupa di tecnologia quantistica, e Telsy, società del Gruppo Tim, per la realizzazione di un sistema di cybersecurity fondato sulla fisica quantistica.

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